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Club Taurino Italiano

La Monumental di Barcellona, ritorno al futuro

 

 

15 giugno 2024

 

 

L'aficionado alla corrida vive per metá di ricordi, per metá di presente, per metá di speranze e sogni.

L'appassionato di tori ignora le leggi dei numeri e si culla in una sorta di romantica poesia. Quella che oggi ha spinto i miei passi a tornare nella Plaza Monumental di Barcellona, 13 anni dopo l'ultima volta.

Da allora non avevo più avuto voglia di tornare per tutto quello che la Monumental ha rappresentato per me, per gli aficionados italiani (in quanto spesso prima porta di ingresso alla Tauromachia) e soprattutto per l’aficiòn catalana e spagnola. Barcellona da meta sognata è diventata dall’anno della proibizione delle corride (poi annullata) il simbolo di una libertà incatenata e triste.

 

 

 

Temevo soprattutto di vedere un rudere, un monumento sfregiato e deturpato dall'ondata di catalanismo che ne aveva portato alla chiusura nel 2011 sulla spinta dell'euforia proibizionista di quell'inizio XX Secolo, soltanto perché agli occhi di certi estremisti indipendentisti l'Arte del Toreo sapeva troppo di Spagna e di Libertá.

Ma oggi nessun segno di degrado né antitaurino mi accoglie. Anzi proprio affianco alla Puerta Grande un cartello coi prezzi scritti a mano invita ad entrare:

"VISITA A LA PLAZA E AL MUSEO TAURINO €8"

Pago subito. Una gentile signora mi dà un biglietto dal sapore antico. Entro. La piazza é accessibile in ogni spazio. Tutta per me. Imponente, sontuosa, ben curata e affascinante nello splendore dei suoi cent'anni. Sembra ieri che l'avevo lasciata.

 

 

 

 

Vi sono numerosi turisti incuriositi che si disperdono nel tendido ed in ogni angolo di questo immenso tempio dimenticato, ma vivo. Prevale un silenzio rispettoso, sacro.

Si sentono solo i gabbiani ed il traffico in lontananza che sembra il mare della Barceloneta.

Dalla Puerta de Cuadrillas sembra veder entrare Gallito, Belmonte, Cagancho, Manolete, Ordoñez, El Viti, Curro, Espartaco come quando toreavano qui.

Entro nel ruedo luminoso ed infinito, mi spingo in solitario fino al centro del ruedo immaginando la Monumental traboccante di 20.000 anime come l’ho vista tante volte. Accenno un natural con la giacca...Sento salire dall'arena biancastra di sempre gli echi degli Olé vissuti anni fa. Quelli dello storico ritorno di José Tomás. Quelli della sua epica encerrona. Quelli del memorabile trionfo di Manzanares nel 2009. Quelli euforici per il sobrero regalato da Morante il 24 settembre 2011. Quelli bagnati di lacrime dell'ultima corrida, intensa ed indimenticabile per chi l’ha vissuta.

L'aficionado vive di ricordi...

 

 

 


Proseguo. Si possono vedere i corrales, intatti e pronti per l'uso tanto che ho quasi timore ad avvicinarmi: sará rimasto qualche toro, magari "adottato" da qualche antitaurino ignorante?

Il Museo é ben conservato, con vestiti antichi e cartelli taurini degli anni ’30: anche durante la Seconda Repubblica i catalani erano grandi appassionati di tori tanto che a Barcellona tre arene davano decine di corride tutto l'anno.

La Capilla dei toreri é aperta, presieduta da una bandierina catalana sull'altare con la Madonna che vigila e accoglie in un silenzio di attesa.

 

 

 

Uscendo mi chiama l'anziana padrona del negozio di souvenir affianco, uguale a quando lo inaugurarono negli anni '50. Spunta tra ventagli, mantones e nacchere ed in un inaspettato castellano mi mostra un cartel Taurino: "É di José Tomás!".

Chiedo quando tornerá a toreare a Barcellona. "Presto! La corrida tornerá! Qui tutte le settimane vengono ad allenarsi giovani aspiranti toreri e anche 17 torere, lo sa? Il cartel taurino costa solo 1000 pesetas: lo vuole?"

Pesetas?

...Forse che domenica prossima ci sia una corrida? 

L'aficionado vive di sogni.

 

 

 

Ma forse non é un sogno ed é possibile rivedere corride a Barcellona. Anzi, secondo le leggi vigenti in Spagna (quindi in Cataluña) la corrida è legale grazie alla sentenza del Tribunale Costituzionale nel 2016 e in ogni momento si potrebbe realizzare. 

Ma quanti sarebbero gli ostacoli e gli impedimenti burocratici che si inventerebbero le autorità (tutte indipendentiste) ora vendute ad un animalismo ipocrita che in Catalogna critica la corrida, ma non le feste popolari coi tori? 

Ed il giorno della agognata riapertura (a Balañá piacendo) sarebbe poi a rischio l'incolumità dei pacifici aficionados probabilmente esposti alle solite ingiurie dei violenti antitaurini e magari anche degli ultras indipendentisti?

Peró adesso in Cataluña i partiti catalanisti sono scesi al minimo storico (e lontani da una maggioranza) e quelli "costituzionalisti" in rimonta come non mai.

Se torneranno i tori alla Monumental ci sarò, penso.

L'aficionado a los toros vive di speranza...

Uscendo, mi avvolgono quella tipica luce abbagliante della Barcellona estiva ed il suo cielo indaco da dove custodiscono la Monumental gli aficionados catalani e i grandi toreri che l'anno amata e resa eterna.

Cammino senza meta assorto ed emozionato per tutto quanto vissuto.

D’un tratto mi risvegliano le urla festose dei bambini della scuola di fronte che giocano al pallone esultando in spagnolo.

O forse giocavano al toro...?

 

 

El Conde de Moncalvo

 

 

 

 

 

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