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Juan Belmonte, il Rigoletto che infilzava i tori

La sua gracilità era figlia della povertà, dell’ozio e della disperazione. Primo di nove fratelli, era un malange, un guastafeste del quartiere popolare di Triaca, a Siviglia, aveva smesso di andare a scuola a otto anni, era già un teppista a undici, orfano di madre, aveva un ambulante fallito come padre... Ritratto di un uomo ferito a morte dall’amore.

il Giornale, mercoledì 24 dicembre 2014

 

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