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Club Taurino Italiano

Manzanares, eroe omerico

9 gennaio 2023

 

Secondo la concezione Aristotelica, tutto ciò che esiste è espressione di forma e materia.

La materia è un supporto malleabile, velato.

La forma la fa diventare qualcosa di diverso, unico…

Los toros, in questo senso, possono essere spiegati da Aristotele…

o da Josè Maria Manzanares, che lo scorso 17 dicembre, nella splendida cornice della Villa Reale di Monza, è stato invitato dal Club Taurino Italiano per ricevere il prestigioso premio ”Opera  Taurina”.

Momenti indimenticabili, personali, intimi, in una giornata carica di passione; un oceano di emozioni, una cascata di commozione che mi ha reso orgoglioso di essere aficionado a los toros… e manzanarista

Quanta emozione e che lezione di tauromaquia ci ha donato il torero!

La tauromaquia di Manzanares si fonda sul comprendere, istante dopo istante, il comportamento del toro.

Il nostro torero tratta l’animale soavemente per far emergere e crescere le sue qualità, con il fine che il toro embista  sempre meglio, “a màs”; di base l’importanza della lidia, trave portante di qualunque opera.

 

 

 

Forma e materia…

Ed ispirazione guidata dalla conoscenza delle reazioni cambianti dell’animale selvatico, materia che può essere più o meno malleabile e forma, estro, illuminazione personale del nostro artista guidato sempre dal valore, dal rilievo che riveste la lidia.

Los toros, ha detto JMM, non sono una questione matematica, ci sono tori con cui è necessario stare “cruzados”, con altri no, altri andranno combattuti “a media altura”, con altri bisognerà “bajar la mano”.

“Alcuni aficionados credono che il toreo sia  A,B y C e se non fai questo non sei puro o stai ingannando il pubblico, per me la purezza consiste nel toreare “hundido”, realmente “asentado” e la unica maniera di stare “asentado” toreando é con il peso nei talloni; con i talloni infatti non ci si può muovere nè spingere via per scappare, ci si spinges con le punte”

Grazie maestro!!! Non si può spiegare più chiaramente la questione, purtroppo di topici è pieno il nostro mondo.

Los toros sono differenti, distinto è il loro comportamento; la lidia è conseguente a tutto ciò.

Manzanares ha spiegato quanto è concentrato costantemente sulle reazioni dell’animale e ogni muletazo è propedeutico al successivo.

Coloro i quali abbiamo avuto la sorte di parteciparvi, non dimenticheremo mai l’incontro con il maestro.

L’umanità del torero alicantino, la sensibilità, le lezioni didattiche, il suo “estar a gusto” e poi i ricordi, l’estrema cordialità, l’ intimità.

Le lacrime quando in video sono passati momenti della sua carriera, dall’alternativa il 24.06.2003, alle tardes mitiche di Arrojado, Dalia, Encendido…il ricordo e la tauromaquia del padre, il cui ricordo è sempre vivo negli aficionados di tutto il mondo.

 

 

 

 

E poi, a lezione della suerte de matar dal più forte matador della storia: la superba spiegazione del maestro, sul telo del videoproiettore, della suerte natural e contraria; un telefono e una custodia a rappresentare toro e torero; JMM ci ha condotto dentro il ruedo, ci ha fatto immaginare tablas, embestidas, altezze e distanze…siamo stati al sicuro con la spada del Maestro, tanto puntuale, certa, solenne, rigorosa, efficace.

Con estrema naturalezza il Maestro ha annunciato che, dal 7 Gennaio fino alla Feria de  Hogueras, starà al campo. Si distanzierà dalla città con il fine di prepararsi alla stagione, cercando nella solitudine del campo ispirazione per la stagione alle porte; ascoltando ciò, a me siciliano, è venuto in mente  il mito di Empedocle che sale sull’Etna e, man mano che si distanzia dalla folla, in isolamento, in ritiro,  trova dentro di sé,  “la conoscenza”, la sapienza, la saggezza.

E poi l’inquietudine del torero che, come ogni artista, non è mai completamente soddisfatto nè convinto della propria opera, anzi, incontra nella propria creazione difetti; anche la sua miglior faena non è quella vetta sognata nelle sue notti insonni.

 Manzanares non ritiene perfette neanche le faenas a Arrojado o Dalia e continua a lavorare, come fosse un eroe omerico, immerso nel suo destino, con la necesssità inalterabile di camminare per incontrare la sua personale opera magna.

Ognuno dei presenti conserverà un ricordo personale e indelebile dell’evento e di  JMM che ha voluto  trascorrere tempo con tutti i soci…

Io non dimenticherò mai i momenti a fumare qualche sigaretta insieme…

L’umanità, la sensibilità, la cortesia, la naturalezza,  l’empatia di un uomo che incarna perfettamente il mito del torero…

Un uomo che, con traje de luces, diventa un Dio.

Grazie Maestro!!!

 

 

El Trinacria

 

 

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