Lalanda il grande
3 aprile 2018
E' il 1930, siamo a Madrid, Spagna, Europa...
Josefina Porras è una aficionada a los toros, si dice non ne perda una nella plaza de la Carretera de Aragòn.
Josefina ha un idolo vestito di luci, Marcial Lalada, ed un marito compositore, il gran Josè Maria Martín Domingo.
Josefina chiede al marito di scrivere un pasodoble per il suo eroe, il maestro accetta ma, in cambio, chiede alla moglie di mettere le parole a quell'emozionante brano che sarà apprezzato, conosciutissimo e suonato in tutte le piazze dell'orbe taurino in onore di Marcial Lalanda, protagonista eccelso della "Edad de Plata" del toreo.
"Marcial, eres el mas grande,
se ve que eres madrileño,
rival de Belmonte, José,
Machaquito, Pastor y El Algabeño.
Por ti vamos a los toros,
por ti solo hay afición.
Marcial, si te retiras,
perderá la Fiesta toda su emoción.
Sale el toro,
Marcial lo citas
y da seis lances
que maravillan
y de remate nos da su creación,
la mariposa, con limpia ejecución.
La plaza entera grita loca olé,
al sucesor del divino José.
Eso es honrar la Fiesta Nacional.
¡Qué viva Madrid!
¡Qué viva Marcial!"
La Fiesta Nacional vive anni di ricerca, ispirazione, profonda e continua sperimentazione.
Joselito e Belmonte hanno indicato la rotta e l'ossessione nel seguire i nuovi dettami imposti dai due padri della tauromaquia moderna, produrranno sangue e morte nelle arene spagnole.
Gli anni che vanno da Talavera, morte di Joselito, all'era Manolete, saranno ì più duri nel lungo romanzo de los Toros, certo, anche a causa della medicina e delle condizioni delle infermerie e delle strade spagnole.
Assistiamo a una continua fioritura di personaggi irripetibili e autentici.
Il pubblico è così aspro che il povero Varelito, nell'arena dorata di Siviglia, dirà, rivolto al pubblico:
"Ya me la pegó, ya os habèis salìo ustès con la suya"..
Marcial nasce nel 1903 nel seno di una famiglia taurina: suo nonno amministró la ganaderia del Duque de Veragua, il padre è mayoral della piazza della Carretera de Aragon. Combatte il suo primo becerro a 11 anni, si presenta a Madrid nel 1920, prenderà l'alternativa nel 1921, la confermerà l'anno dopo e si vestirà di luci l'ultima volta nel 1942. La sua traiettoria coinciderà con la cosiddetta "edad de Plata" del toreo. Per le statische, lidia 1070 corride, uccidendo 2271 tori.
La carriera di Marcial attraverserà diverse generazioni di toreri fondamentali, come Belmonte, suo padrino d'alternativa, o come Manolete. Insieme al cordobese alternerà 41 volte con corride gloriose come quella di Barcellona, quando il torero di Vaciamadrid verrà premiato con una pata, la prima che si concede nella Ciudad Condal in una tarde un cui a parere dell'inviato del diario ABC "agotó la ciencia taurina".
Che torero fu Marcial?
Marcial fa parte dei seguaci di Joselito.Da Josè eredita il concetto di lidia totale, la capacità di dominio sul toro, il vivere e pensare quotidianamente alla propria professione.
Stilisticamente non è all'altezza del genio di Gelves nè dei migliori della sua generazione, ha uno stile spesso definito barocco, crespo, eccessivamente teatrale..
Ma ció accresce il merito di Marcial che resta comunque in prima linea, con lo scettro del toreo n mano per lunghi anni.
Capace e tenace, è opinione diffusa che mai nessuno lo potè superare in competenza. Marcial aveva un'intelligenza mostruosa e una conoscenza impressionante di tori e terreni. Sapeva dare la giusta lidia a qualunque toro gli capitasse in sorte.
Marcial è il torero che risponde in toto alla filosofia di Gregorio Corrochano che si puó racchiudere nel consiglio che il critico dà all'aficionado, ovvero guardare le condizioni del toro e, secondo le condizioni dell'animale, stabilire se il torero è capace di lidiarlo adeguatamente.
Lalanda ha un problema fisico evidente, i piedi piatti. Risolverà il problema toreando spesso de rodillas.
Gli anni di Lalanda saranno i più entusiasmanti per quanto riguarda il toreo de capa ed il nostro eroe si distinguerà per la varietà di quites e per un apporto personale, il vistoso quite de la mariposa nel quale Marcial sembra davvero trasformarsi in una farfalla...
Buon banderillero, dotato di un brillante natural, fu un valido uccisore.
Lalanda vide da vicino la tragedia del toreo. Fu testimone diretto delle cornate mortali di Granero, Varelito, Litri II e Curro Puya.
Il giorno della sua confirmaciòn a Madrid, gli toccò uccidere "Pocapena" che poco prima aveva consegnato alla gloria eterna Granero...ma il matador più anziano quel pomeriggio era Juan Luis de La Rosa ma ...lo stavano cucendo nell'infermeria.
Fu presidente del Montepío de los toreros e, sotto la sua spinta, si edificò un Sanatorio a Madrid.
A lui è intitolata la scuola di Tauromaquia del Batàn a Madrid.
Marcial è stato un eroe nei difficili anni posteriori alla morte di Joselito e sempre resterà nei cuori degli aficionados come lo è stato in quello di Josefina.
¡¡¡Marcial eres el màs grande!!!
el Trinacria