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Club Taurino Italiano

L'aficionada e gli antitaurini

4 luglio 2020

 

In data 23 giugno il TG5 di Mediaset aveva ripreso un recente "lavoro" della LAV (Lega Antivivisezione) che si scagliava contro la corrida basandosi su una serie di pregiudizi, errori colossali e fake news in abbondanza.

Certo i dipendenti della LAV, che ogni anno muove 5 milioni di euro di spese ed altrettante di entrate (tra cui spicca il 5 per mille) devono pur giustificare il loro stipendio ed in tempi di crisi ogni scusa è buona. Quale idea migliore quindi che tirar fuori il solito tema della corrida? Neanche in Spagna i partiti animalisti riescono a far breccia, basti pensare che il partito anti-corride PACMA nelle elezioni nazionali di Novembre 2019 ha preso appena lo 0,9% dei voti ed è risultato in calo del 33% rispetto alle elezioni precedenti. Invece nel 2019 sono stati venduti 3 milioni di biglietti per spettacoli taurini...

Ora ricevo una lettera da una giovanissima socia del nostro Club Taurino Italiano e che si è sentita offesa come aficionada per la falsità e parzialità delle notizie diffuse dal TG5. Questa lettera è stata inviata alla direzione del tiggì, ma ancora non ha ricevuto risposta. E temo non l'avrà.

Resta però l'orgoglio di vedere che con la giusta promozione della cultura taurina e con la sana passione di una giovanissima aficionada di 16 anni (che partecipa a tutte le attività del nostro Club da quando ne ha 7), la verità viene sempre a galla e le bugie hanno le gambe corte.

Non ci resta che pubblicare la lettera di Giulia e unirci alla richiesta di una rettifica da parte del TG5.

 

Il Presidente del Club Taurino Italiano

 

 

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Gent.ma Redazione del TG5

 

vi scrivo in merito al servizio mandato in onda in data odierna, 23 giugno 2020, al TG5 riguardate il festival di Yulin (in Cina) terminato con un vergognoso attacco alla tauromachia.

In questo servizio si compara una tradizione locale cinese con una molto più strutturata e regolamentata diffusa non solo in Spagna ma anche in Francia, Portogallo, Messico o Perù. La vostra giornalista Maria Luisa Cocozza definisce la corrida una "tradizione che prevede l'eccidio di animali" e sottolinea che ci sia "maltrattamento animale" usando parole come "torturare centinaia di tori".

 

CREAZIONE - Prototipo sigla TG5 2018 - YouTube

 

Credo sia vergognosa la totale disinformazione e omissione di informazioni, specialmente in un telegiornale nazionale: dal semplice banalizzare le corride come tradizione esclusivamente svolta in Spagna (quando in realtà vengono svolte anche in altre parti del mondo) al pessimo scivolone di, cito testualmente, "la corrida continua a torturare e uccidere centinaia di tori che, se al momento non vengono PICCATI dal torero per arene chiuse finiscono in massa al macello dove un esemplare viene pagato 500 euro".

Il che sottintende che, secondo la vostra giornalista, il toro nell'arena muore perchè viene piccato. Nella realtà questo gesto invece viene compiuto dal picador che non provoca assolutamente la morte del toro. La morte del toro è a carico del matador de toros e, appunto, il tercio de muerte avviene alla fine di tutta la lidia (combattimento, che dura al massimo 20 minuti) con il toro DE LIDIA: animale vissuto allo stato brado per 5 anni in una campagna immensa (che immagino la Signora Cocozza non abbia mai visto) la quale costituisce un perfetto habitat per moltissime altre specie.

Mi sono sentita profondamente offesa alla vista di questo servizio e trovo inaccettabile la diffusione di fake news volte a discriminare una tradizione centenaria.

Mi piacerebbe non vedere più servizi del genere o anzi, vederli con informazioni reali e attendibili, che non alimentino l'odio contro una cultura, alla maggior parte degli italiani, oscura.

Grazie per l'attenzione.

 

Giulia

 

(lettera firmata)

 

 

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